
La “normalità” sembra un sogno. Ma forse tornerà rapidamente
Ci ricorderemo ancora come si vive? Come sarà abbracciarsi, uscire in comitiva, mangiare una pizza con amici e tornare a fare tutto ciò che abbiamo sempre dato per scontato?
Riappropriarci della spensieratezza che dovrebbe essere indiscussa alla nostra età e recuperare la spontaneità dei rapporti sembra ormai un miraggio. L’idea di poter tornare a quella che ho sempre chiamato “normalità” sembra un sogno, ma sarà come prima? Sono quasi certa che il Covid abbia cambiato, o almeno influenzato, il nostro futuro modo di vivere i rapporti interpersonali e la socialità. Quest’ultimo anno ha reso difficile mantenere e alimentare i rapporti, sempre mediati da schermi e da distanze. La conseguenza di questo distacco, secondo quella che è la mia esperienza, può portarci a voler rafforzare i legami, a voler recuperare il tempo che sentiamo di aver perduto, anche se magari in maniera più selettiva. Tutto ciò che abbiamo sempre dato per scontato potrebbe acquistare un valore nuovo, aspetti della nostra vita e piccoli gesti che prima erano quotidianità diventano oggi motivo di felicità. Basti pensare all’importanza che attribuiamo adesso all’andare a scuola, aspetto della nostra vita che abbiamo sempre considerato ovvio. Il discorso che ho appena fatto ha però un carattere estremamente soggettivo in quanto, a prescindere dal Covid, ognuno ha un modo differente e personale di rapportarsi agli altri. Su persone con un’indole più introversa, a cui risulta più difficile relazionarsi, o su persone che sono state toccate più da vicino dalla malattia, i lockdown potrebbero aver causato una chiusura in se stesse, andando a creare delle ulteriori insicurezze nei rapporti. Il mio dubbio è che i cambiamenti portati dal Covid a livello sociale svaniscano con la stessa velocità con cui sono arrivati. Non sarà facile dimenticare ciò che abbiamo vissuto ma sarà piuttosto rapido il ritorno alla normalità pre-Covid.
Studentessa