
Deprivazione del sonno negli adolescenti: cosa fare? Il parere di Giovanni Biggio, Professore Emerito di Neuropsicofarmacologia all’Università di Cagliari.
La “deprivazione del sonno”, come si dice in gergo tecnico, è un comportamento disfunzionale che ha gravi ripercussioni sulla salute sia fisica che psichica di una persona. Per quel che riguarda gli adolescenti, il calo del rendimento scolastico o la difficoltà a concentrarsi e seguire una lezione, ma anche alcune reazioni nervose sono purtroppo sempre più all’ordine del giorno nelle scuole, e la motivazione è spesso proprio riconducibile al poco riposo notturno.
Da che cosa dipende “tecnicamente” la nostra capacità di addormentarci? Ad essere responsabile del nostro dormire è un ormone prodotto da una ghiandola posta alla base del cervello – la melatonina – che agisce sull’ipotalamo e ha la funzione di regolare il ciclo sonno-veglia. La melatonina viene prodotta in assenza di luce, poco dopo la comparsa dell’oscurità (ragione per cui la notte è il naturale momento in cui gli esseri umani dormono) e le sue concentrazioni nel sangue aumentano rapidamente raggiungendo il massimo tra le 2 e le 4 di notte per poi ridursi gradualmente all’approssimarsi del mattino.
“Che fare” quando il problema si pone, ce lo dice Giovanni Biggio, Professore Emerito di Neuopsicofarmacologia all’Università di Cagliari:
«Il primo e più efficace rimedio per aiutare l’organismo ad “agganciare” il sonno, ripristinare e normalizzare il “ritmo circadiano” (indispensabile per il complessivo benessere dell’organismo, senza indurre effetti avversi) è proprio assumere, tra un’ora e un’ora e mezzo prima di andare a dormire, questa preziosa melatonina nella formulazione a rilascio prolungato.
Importante sottolineare che la melatonina non è assolutamente da considerare un ipnotico “sonnifero” a rapida azione, ma è un prodotto naturale; molecola prodotta dall’organismo umano per garantire un ottimale ritmo circadiano (ritmo sonno/veglia) e favorire il fisiologico processo dell’addormentamento. La sua innocuità è tale che può essere prescritta senza problemi anche ai bambini piccoli nei quali i problemi di sonno sono frequenti.
Riferendoci agli adolescenti, è parallelamente opportuno cercare di far modificare loro alcune abitudini serali e notturne, in particolare l’uso eccessivo di smartphone e computer che sono di per sé un ostacolo alla naturale produzione di melatonina (a causa della luce bianca/bluastra degli schermi) da parte dell’organismo e che spesso si traducono in una disregolazione del normale ritmo sonno/veglia.
Agli adolescenti che presentano disturbi del sonno potrebbe essere molto utile associare alla supplementazione di melatonina a rilascio prolungato anche una integrazione a base di estratti dello zafferano: un altro prodotto naturale che grazie alle peculiari azioni di due sue importanti componenti (crocina e safranale) è in grado, facilitando la funzione delle sinapsi GABAergiche, di favorire il fisiologico processo di addormentamento e, attraverso un’efficace azione di modulazione sulle monoamine, di esercitare significativi effetti positivi sul tono dell’umore, agendo su quella irritabilità e quel cattivo umore che sono tra i primi effetti della mancanza di sonno».