
Adolescenti tristi e ansiosi: un aiuto in più può arrivare anche dai prodotti nutraceutici, sempre da somministrare sotto controllo medico.
Uno dei temi principali trattati nell’edizione 2022 dell’indagine annuale sugli stili di vita degli adolescenti che vivono in Italia – realizzata da Laboratorio Adolescenza e dall’Istituto di ricerca IARD – ha riguardato gli aspetti psicologici.
In estrema sintesi: il 64,8% degli oltre 5500 adolescenti intervistati ha affermato di avere momenti di tristezza senza una ragione riconoscibile per spiegarla, il 65,7% di avere frequenti sbalzi di umore e il 42,1% di sentirsi spesso ansioso e impaurito fino ad arrivare, talvolta, a veri e propri attacchi di panico. Le percentuali salgono considerevolmente coll’aumentare dell’età (la fascia osservata dall’indagine è 13-19 anni) e superano addirittura l’80% (per quello che riguarda i momenti di tristezza immotivata e gli sbalzi d’umore) se si fa riferimento solo alle ragazze.
Un disagio evidente, aumentato certamente per effetto della pandemia (lo afferma oltre il 50% del campione intervistato da Laboratorio Adolescenza) che va gestito correttamente.
E per “correttamente” deve intendersi innanzi tutto intercettare il disagio prima possibile e, poi, essere in grado di valutarlo in modo equilibrato: senza drammatizzazioni e senza sottovalutazioni.
Fulvio Scaparro, psicologo e psicoterapeuta dell’infanzia e dell’adolescenza e referente dell’area psicologica di Laboratorio Adolescenza, sottolinea sul Corriere della Sera che dobbiamo stare attenti alle parole (oggi il termine depressione è abusatissimo) e, soprattutto, a non far diventare tutto un problema psicologico. Questo perché – dice sempre Scaparro – di fronte alle difficoltà grandi e piccole che la vita inevitabilmente ci riserva, una dose di ansia, di malumore, di sfiducia, di tristezza è assolutamente normale, fisiologica. Viceversa, annoverando tutto come disturbo psicologico o addirittura psichico si rischia di porre meno attenzione ai casi che davvero necessitano di sostegno e interventi specialistici.
Concordando con Scaparro è però comunque importante chiedersi “che fare” di fronte ad ansia, tristezza e sfiducia “fisiologiche”. Una pacca sulla spalla e via, tanto è un male di stagione-adolescenza? La risposta è certamente “no”, anche perché non si può avere alcuna garanzia che un disagio, apparentemente anche lieve, non possa degenerare.
Marina Picca, pediatra di famiglia e Presidente della sezione Lombardia della Società Italiana di Cure Primarie Pediatriche, sottolinea come abitudini e stili di vita corretti possano essere un efficace elemento protettivo per quei soggetti certamente non patologici, ma che comunque attraversano un momento di difficoltà psicologica. I numerosi studi pubblicati negli ultimi due anni sull’aumento delle problematiche di salute mentale nei ragazzi confermano come alimentazione sana, attività fisica, un regolare riposo notturno, un utilizzo moderato di smartphone e computer (Internet, social media, giochi), relazioni familiari positive e un’adeguata socialità che non faccia trascorrere troppo tempo in solitudine, siano tutti elementi che concorrono positivamente a creare delle condizioni che possono proteggere da stati ansiogeni, irritabilità, sconforto. “Certo – ammette Marina Picca – modificare abitudini consolidate non è facile; per questo serve una forte collaborazione tra il medico e la famiglia ma, soprattutto, una buona compliance del ragazzo o della ragazza, che deve comprendere la correlazione tra quanto gli si chiede di fare, o di non fare, e il suo benessere”.
Un aiuto in più può arrivare anche dalla nutraceutica. Oggi i lavori scientifici sui principi attivi degli alimenti con effetti positivi per la salute, la prevenzione e il trattamento delle malattie sono sempre più avanzati e riguardano anche il come migliorare il tono dell’umore o il “mood”, per dirla con un termine molto utilizzato proprio dagli adolescenti.
Ne parla, ad esempio, Enrica Campanini, medico esperto in fitoterapia, nella quarta edizione del suo Dizionario di Fitoterapia e piante medicinali (ed. Tecniche Nuove, 2022), quando riporta (pag.274) che il “Crocus sativus L.” (lo zafferano) è indicato nelle attuali linee guida ministeriali, tra le piante medicinali, per gli effetti fisiologici sul “normale tono dell’umore”. E quando cita (pagg. 276-277 del medesimo volume) numerosi studi – uno proprio sugli adolescenti – in cui sono stati osservati effetti positivi derivanti dalla somministrazione di estratto di zafferano in casi di ansia e depressione lieve.
D’altra parte anche le più autorevoli società scientifiche che operano in Italia in ambito pediatrico (dalla Società Italiana di Pediatria alla Federazione Italiana Medici Pediatrici) hanno gruppi di lavoro specificamente dedicati alle cosiddette “terapie complementari”.
Sebbene ad oggi l’utilizzo dei prodotti nutraceutici e fitoterapici non sia vincolato ad una prescrizione medica, il suggerimento che arriva da Marina Picca è comunque quello di evitare assolutamente l’autoprescrizione, anche se sotto controllo dei genitori: “È sempre importante conoscere gli studi a sostegno dei benefici terapeutici, verificare la qualità del principio attivo presente nel preparato, capire se questo e/o gli eccipienti possono creare interferenze con altri farmaci eventualmente assunti e, infine, stabilire in modo appropriato il dosaggio e la durata della terapia. Non dobbiamo confondere la “naturalità” di questi prodotti – che è certamente un punto di forza per aumentare la compliance negli adolescenti e nelle famiglie – con l’idea che non possano creare effetti negativi o che tutti i prodotti disponibili in commercio siano uguali ed ugualmente efficaci”.
Naturalmente le strade da seguire quando un adolescente ha dei disagi psicologici, sia pure non patologici, non sono mai esclusive e alternative. Una integrazione nutraceutica, ad esempio, bene si innesta su abitudini di vita più sane, così come un supporto psicologico può risultare utile in molte circostanze.
Lo psicologo della scuola, oggi presente in molte realtà, può essere un primo prezioso punto di riferimento, così come può essere opportuno avviare un percorso di sostegno psicologico più strutturato per seguire il quale – grazie ai provvedimenti adottati dal Governo Draghi – è anche disponibile, per le famiglie, un contributo economico.