
Il ritorno a scuola quest’anno è stato un passo verso la normalità, ma siamo sicuri che questa normalità durerà tutto l’anno?
Visi, sorrisi, sguardi, emozioni. Tutto quello che ho visto da quando sono ritornata a scuola, tutto quello che gli anni scorsi abbiamo dovuto mettere al secondo posto per la tutela della nostra salute.
Il ritorno a scuola quest’anno è stato un passo verso la normalità: non ci sono più né le mascherine, né le regole di distanziamento, e siamo di nuovo studenti a tempo pieno.
Gli anni scorsi dovevamo stare in classe, al nostro banco, e quindi non avevo la possibilità di socializzare molto, ma quest’anno ho molta più libertà. Parlo, conosco nuove persone, faccio la fila ai distributori automatici per prendere una bibita, posso andare nelle classi dei miei amici, posso andare a salutare i miei vecchi insegnanti. Solo al pensiero che negli ultimi due anni queste azioni erano vietate, mi sale l’angoscia.
Ovviamente, con il ritorno della normalità non ci si dimentica dei sacrifici che abbiamo fatto. Rimaniamo comunque attenti, perché lo stato d’emergenza è finito, ma il virus gira ancora tra i giovani e tra gli anziani.
Noi studenti abbiamo pagato un prezzo altissimo per proteggere quelli più fragili. Abbiamo detto “stop” a tutte le nostre abitudini: le uscite con gli amici, le gite scolastiche, le solite colazioni al bar. Per circa due anni, abbiamo fatto la didattica a distanza, dimenticandoci com’è la vera scuola.
Purtroppo anche il nostro livello di istruzione ne ha risentito. In questi due anni tantissimi ragazzi sono rimasti indietro con il programma e quindi adesso è arrivato il momento di recuperare tutte le lacune per poter proseguire liberamente con il nostro percorso scolastico.
Siamo tutti molto contenti anche del fatto che si potranno fare nuovamente le gite d’istruzione. Questo ci carica di energia per la voglia di scoprire i segreti e le bellezze dell’Italia e – speriamo presto – anche degli altri Paesi europei.
Ma siamo sicuri che questa normalità durerà tutto l’anno? Abbiamo tutti questo dubbio dentro di noi e tutti viviamo con l’ansia che da un momento all’altro, a causa dell’aumento dei contagi, tutto si possa fermare di nuovo.
Proprio per questa ragione tentiamo di assaporare ogni attimo, ogni singola cosa che ci faccia sentire a nostro agio.
Ad essere onesta, non è stato facile tornare a scuola senza mascherina, per il rischio di prendere il Covid, ma anche per le insicurezze che sono emerse in questi anni drammaticamente insoliti. E, come me, tanti altri studenti si sentivano molto più sicuri di sé con la mascherina che senza; perciò, adesso che non è più obbligatoria, ma comunque raccomandata, dobbiamo imparare ad apprezzarci di nuovo così come siamo. Dobbiamo un po’ tutti guarire dal cosiddetto “maskfishing” ovvero dal soffrire il confronto tra come appariamo con la mascherina e come appariamo senza.
Ma ce la faremo e intanto ci godiamo, con tutte queste nuove, ma vecchie regole, anche il ritorno del “caos”. Sono ritornati i rumori, la vivacità. Non ci sono più – finalmente – quel silenzio, quella scuola deserta, quelle persone infelici e tutto quel rimpianto di non poter vivere al massimo i magici e irripetibili anni di scuola.
Redazione Junior