
Continua la collaborazione tra Laboratorio Adolescenza Magazine e Accademia di Brera con la nuova copertina di Maria Minussi, del corso di Pittura del Prof. Stefano Pizzi.
Continua la collaborazione tra Laboratorio Adolescenza Magazine e l’Accademia di Brera attraverso il corso di Pittura del Prof. Stefano Pizzi. Questa volta la giovane artista che ha disegnato la copertina del giornale è Maria Minussi, 24 anni, nata a Erba (Como) e studentessa del quinto e ultimo anno del corso di Pittura di Brera.
In un numero del giornale dedicato essenzialmente ai problemi psicologici degli adolescenti e alla loro dipendenza dai social e dagli influencer per valutare la propria immagine corporea, è iconica la “barriera” dello smartphone, tra il mondo e gli adolescenti, che il disegno mette in evidenza. Un confine netto, materiale, che dalla parte che noi vediamo è impenetrabile, ma che dalla parte rivolta verso di loro apre ad un mondo senza confini e senza tempo; quello della rete, appunto.
Noi li vediamo chiusi in una sorta di autismo esistenziale, ma loro si sentono liberissimi di essere, di “viaggiare”, di sperimentare. Questa differente e inconciliabile prospettiva che l’immagine evoca con brutale chiarezza è probabilmente l’essenza della difficoltà che abbiamo nel comunicare con gli adolescenti. Li vediamo attraverso una porta per noi chiusa e per loro aperta. L’istinto, sentendoci impotenti, sarebbe quello di strappar loro di mano il vituperato “telefonino” che oggi a tutto serve meno che a telefonare, per ristabilire un contatto che sentiamo sempre più sfilacciato, ma la ragione ci dice che non servirebbe a nulla. La domanda che ci dobbiamo porre, invece, è se lo smartphone sia davvero la causa di isolamento, tristezza e depressione che gli adolescenti manifestano o se non sia, invece, un rifugio per compensare un vuoto che viene da altrove. Un vuoto che forse noi non siamo stati in grado di colmare per tempo. Domanda la cui risposta è comprensibilmente difficile, ma che il bellissimo disegno di Maria Minussi ci pone inesorabilmente.