
La 2 D dell’Istituto G.B. Bodoni di Parma ha ricevuto il riconoscimento di Laboratorio Adolescenza nell’ambito del progetto La Coscienza di Zeta.
La classe 2 D dell’Istituto tecnico economico G.B. Bodoni di Parma ha ricevuto il riconoscimento di Laboratorio Adolescenza – per la rilevanza del messaggio proposto, “ripartire con una socialità inclusiva e attenta alle minoranze e chi è più fragile” – nell’ambito del progetto La Coscienza di Zeta, realizzato dall’azienda Lactalis (nell’ambito delle sue attività di responsabilità sociale) in collaborazione con Laboratorio Adolescenza e l’agenzia di comunicazione Mediatyche.
La Coscienza di Zeta invitava gli studenti coinvolti, attraverso sei scuole individuate su tutto il territorio nazionale (Mondragone, Pavia, Udine, Catania e due a Parma), a progettare un evento che, dopo due anni di pandemia, rappresentasse il ritorno a quella socialità la cui mancanza ha penalizzato moltissimo proprio gli adolescenti.
La scuola decretata vincitrice dell’iniziativa, dalla giuria di Lactalis, è risultata essere il Liceo Scientifico Marinelli di Udine, mentre all’Istituto tecnico Fermi-Eredia di Catania è andato il riconoscimento di Mediatyche, per “il forte messaggio di solidarietà e l’attenzione verso il prossimo”.
Rebel Constellation – questo il titolo del progetto dei ragazzi del Bodoni, coordinati dalla professoressa Erika Martelli – ha però convinto di più la giuria interna di Laboratorio Adolescenza perché, spiega il presidente Maurizio Tucci, “Al di là dell’evento in sé, proposto dai ragazzi, l’idea di lasciare un segno a testimonianza di quanto avvenuto (il progetto prevedeva la realizzazione di un murale negli spazi della scuola) ci è sembrata molto appropriata. Ma, soprattutto, il soggetto pensato, ovvero descrivere la socialità ritrovata attraverso figure che rappresentassero le “fragilità” (disabili, stranieri, donne…) ha dimostrato una straordinaria sensibilità delle ragazze e dei ragazzi coinvolti ed una grande forza comunicativa”.
Sofia Belkhir ed Elena Gavrilita, due coordinatrici del gruppo di lavoro, così descrivono la loro esperienza:
«Mi è piaciuto molto partecipare a questo progetto, sia per le implicazioni sociali, sia perché abbiamo dovuto pensare a come realizzarlo effettivamente. Infatti, è stata un’ottima occasione per imparare a cooperare con gli altri ed ascoltare le loro idee. Ho imparato anche a migliorare me stessa nell’esporre i miei punti di vista e le mie convinzioni, senza calpestare quelle altrui.
Abbiamo pensato, nel realizzare “Rebel Constellation”, alla tematica dell’integrazione, perché ancora non è ben approfondita da noi adolescenti che diamo spesso troppe cose per scontate.
C’è disinteresse tra di noi; poca voglia di conoscere, di sapere e quindi difficoltà a migliorare. Ed è un vero peccato, perché potremmo davvero fare la differenza con questi piccoli cambiamenti.
Perciò, il mio obiettivo, quello di tutti noi, è quello di arrivare ad una società più aperta, in cui il “diverso” non rappresenti una difficoltà, ma una fonte di arricchimento reciproco.
Naturalmente mi sarebbe piaciuto di più se avessimo vinto come scuola, ma soprattutto come gruppo di amici, che ha lavorato per un obiettivo comune: la ripresa della vita dopo il Covid.
E mi piacerebbe molto se ci fossero altre possibilità come questa, in modo da poter dare il meglio di noi e realizzare quello a cui ambiamo».
Sofia
«Stelle, costellazioni, divertimento, adolescenti, società. Abbiamo riflettuto su come collegare questi argomenti in maniera divertente e valida. Dopo tante discussioni e lunghi confronti, abbiamo dato vita alla nostra idea.
Non avrei mai pensato di avere la possibilità di essere coinvolta in un progetto in cui poter condividere i miei sogni. All’inizio, devo ammetterlo, non mi ero entusiasmata molto ma, vedendo il potenziale che poteva avere, mi sono impegnata e sono riuscita a trasmettere anche quelle mie idee (diritti delle donne, della comunità LGBT… ) per le quali da sempre mi batto e per le quali sono spesso giudicata dai miei coetanei.
Ho sempre pensato che ognuno di noi deve fare la differenza, non solo attraverso le grandi azioni, ma anche attraverso i piccoli passi che ti differiscono dalla massa. Il nostro progetto era una piccola marcia verso un obiettivo comune.
“Rebel constellation” non era, quindi, solo un evento per divertirsi, ma costituiva anche un messaggio che avremmo potuto mandare agli adolescenti, a cui spetta correggere molte storture della società odierna. Finalmente dopo tanto tempo, desiderosa di cambiare il mondo, sentivo di far parte di qualcosa di grande, di importante.
Questa esperienza è stata certamente una delle più straordinarie nell’ultimo periodo, che come presumo, è stato molto faticoso e stressante per tutti. Grazie a “Rebel constellation” ho anche migliorato le mie capacità espositive, sono riuscita a superare la mia timidezza per riuscire a farmi ascoltare e convincere i miei compagni a non creare solo un evento di intrattenimento, ma un evento in cui ci si potesse raccontare e offrire una possibilità a tante ragazze e ragazzi di fare altrettanto».
Elena
Alla scuola Bodoni e alla Dirigente, professoressa Elisabetta Mangi, il grazie di Laboratorio Adolsecenza per l’impegno e l’interesse dimostrato. Appuntamento al prossimo anno scolastico per la seconda edizione di “La coscienza di Zeta” che Lactalis ha già deciso di organizzare.