
La maggior parte della società vede solo l’esterno di una persona, ciò che è visibile e superficiale. Raramente incontri qualcuno che ti voglia davvero conoscere ed accettare così come sei: “diversa” e straordinaria.
Fino all’età di quattordici anni ho vissuto in un Paese dove viene praticata un’unica religione, dove vengono condivise le stesse tradizioni e si parla la stessa lingua.
Da quasi tre anni vivo in una società diversa e passo la maggior parte del mio tempo in una classe “multicolore”. E non sto pensando al colore della pelle, ma ai tanti dettagli che rendono tutti noi insoliti, ma eccezionali al nostro modo. Ho conosciuto persone provenienti da tutto il mondo: dall’America Latina all’Asia; dall’Africa del Sud alla Germania.
Quando ho saputo che sarei stata l’unica ragazza moldava della mia classe, mi sono spaventata, pensando che non sarei mai andata d’accordo con nessuno a causa delle differenze che si riscontrano, ma mi ero sbagliata.
Ho imparato a conoscere nuove culture, nuove usanze; ho scoperto le particolarità delle varie religioni sparse nel mondo. Spesso con alcune compagne di classe confrontiamo le parole della lingua dei nostri Paesi d’origine, raccontando le radici e la storia.
Ci sono persone, purtroppo, che però non ci vedono come una fonte di arricchimento culturale, ma come degli “irregolari”, delle imperfezioni. E le conseguenze degli stereotipi creati nella società le subiamo noi, perdendo il valore della nostra identità.
Sappiamo che quelli che ci giudicano così lo fanno solo per paura; paura del confronto. E ritorcono su di noi le loro paure, facendoci sentire sbagliati e fuori luogo.
Questi pregiudizi impediscono di capire il vero valore della diversità. Conoscere persone diverse da te vuol dire mettere un gioiello prezioso sull’impronta che lascerai quando te ne andrai. Ho conosciuto persone di varia nazionalità, di colore della pelle diversa, con diverse tradizioni e diversa mentalità. Tutti mi hanno regalato un segno, una caratteristica in più da aggiungere alla mia personalità. La varietà rende il mondo più colorato perché, se fossimo tutti uguali, sarebbe un film in bianco e nero.
Ma la ” diversità” non riguarda solo etnia, religione, colore della pelle. Sono “diversità” le disabilità, l’orientamento sessuale, lo status socio-economico; addirittura il genere. Non dobbiamo mai dimenticare come il mondo, ancora oggi, tratta i disabili, gli omosessuali, le donne; e come la discriminazione avviene spesso soltanto in base alle condizioni economiche.
È molto facile al giorno d’oggi, specie per noi adolescenti, essere influenzati da questi pregiudizi e provare a cambiare per assomigliare a “loro”, a quelli che i pregiudizi li creano e li diffondono. Nel mio cammino ho incontrato adolescenti che per essere accettati dai loro amici cambiano completamente la loro personalità, il loro carattere, diventando una copia di chi sta loro accanto. Penso lo facciano per non rimanere isolati, perché sappiamo tutti che più si è diversi, più si rimane soli.
La maggior parte della società vede solo l’esterno di una persona, ciò che è visibile e superficiale. Raramente incontri qualcuno che sia in grado o abbia voglia di vedere cosa c’è sotto la tua pelle, o la tua religione o il tuo orientamento sessuale. Che ti voglia davvero conoscere ed accettare così come sei: “diversa” e straordinaria.
Redazione Junior