
Gli studenti di sei scuole italiane progettano un evento per risarcire gli adolescenti dai “danni” da Covid. Un progetto Laboratorio Adolescenza-Lactalis.
È in pieno svolgimento il progetto “La coscienza di Zeta” realizzato da Laboratorio Adolescenza e Lactalis in collaborazione con l’agenzia di comunicazione Mediatyche.
L’idea che ha generato il progetto – interamente sostenuto dall’azienda Lactalis – è stata quella di provare a dare un piccolo “ristoro” agli adolescenti – particolarmente penalizzati da questi quasi due anni di restrizioni sociali dovute alla pandemia – sollecitandoli, in prima persona, ad ideare e costruire un “evento” che da un lato possa simboleggiare un ritorno alla normalità (sia pure con tutte le cautele sanitarie del caso), dall’altro faccia recuperare loro almeno un frammento di quella socialità che hanno dovuto tenere in parcheggio per così tanto tempo.
Naturalmente medium indispensabile per la realizzazione del progetto sono state le scuole. In questa prima fase ne sono state coinvolte sei, selezionate in tutta Italia (Catania, Mondragone, Parma, Pavia, e Udine). Ogni scuola ha identificato un gruppo di lavoro che sarà seguito da esperti di Laboratorio Adolescenza (ringraziamo a questo proposito la nostra psicologa Giada Giglio Moro che ci sta dando un preziosissimo aiuto) e di Mediatyche. A fine percorso (prevista per marzo 2022) il progetto ritenuto migliore da una giuria di esperti sarà effettivamente finanziato da Lactalis e realizzato.
Il nome “La coscienza di Zeta” scelto per l’iniziativa – parafrasi dell’immortale capolavoro di Italo Svevo – unisce il concetto del voler fare esprimere liberamente gli adolescenti “secondo coscienza” al riferimento alla cosiddetta “generazione Zeta” alla quale appartengono le ragazze e i ragazzi coinvolti nell’iniziativa.
Nessuna velleità – da parte di Lactalis e di Laboratorio Adolescenza – di “risolvere il problema” del disagio accumulato dagli adolescenti in questi anni Covid, ma il desiderio – questo sì – di dare un segnale, soprattutto di metodo.
Il futuro sono loro, lo diciamo sempre, ma perché questa affermazione non sia solo retorica coinvolgiamoli direttamente nel disegnare questo loro futuro, anche attraverso la realizzazione di un piccolo evento interamente pensato e ideato da loro, e non confezioniamoglielo sempre noi prêt-à-porter.